Le chiamavano suffragette… La forza delle donne
In occasione della Giornata internazionale per l'eliminazione della violenza contro le donne e dell’Open Day di sabato 16 dicembre, è stata inaugurata, nel Plesso “Tito Maccio Plauto”, della Scuola Secondaria di I Grado “Via Anna Frank”, la mostra: “Le chiamavano suffragette… La forza delle donne”.
Tre pannelli allestiti dagli studenti del corso M (classi 1°, 2°, 3°) e dal docente di approfondimento in materie letterarie De Prosperis Flavio, dove sono esposte, su dei fogli F4, più di sessanta donne che hanno fatto e fanno parte della storia d’Italia. Gli alunni sono stati avvicinati gradualmente alla questione della parità e della violenza di genere ed hanno avuto modo di riflettere e confrontarsi sulle tante forme che può assumere la discriminazione ed i danni che può causare una certa cultura maschilista che ha origini antiche e complesse.
Successivamente è stato chiesto a tutti di scegliere una donna di loro interesse, o in alcuni casi assegnata dal docente dopo un’attenta selezione, nel campo della letteratura, della storia medievale e/o contemporanea, dello sport, della musica, della politica, dell’arte, della scienza, della religione, dello spettacolo o della cultura italiana in generale. Ogni studente ha così svolto una ricerca sulla sua figura femminile e creato una scheda sintetica sulla biografia e l’importanza e la rilevanza di quella donna. La mostra inizia cronologicamente con la duchessa Matilde di Canossa, attraversa figure letterarie femminili più o meno celebri, da Francesca da Rimini a Lucia Mondella, valorizzando anche la conoscenza e la storia del territorio dalla figura dimenticata e riscoperta della scrittrice Orintia Romagnoli Sacrati ad Annalena Tonelli.
Non mancano ovviamente i nomi di Rita Levi-Montalcini, Margherita Hack, Chiara Ferragni, Giorgia Meloni, Bebe Vio e neanche quello di Denny Mendez, prima Miss Italia di origine non italiana nel lontano 1996. A testimoniare però la forza e la bellezza femminile ci sono anche i nomi di donne che hanno subito e denunciato la violenza, un nome su tutti quello di Gessica Notaro. Il significato della mostra va ovviamente oltre le date del calendario ed oltre a celebrare l’universo femminile ha lo scopo di sensibilizzare ed educare le nuove generazioni, per prevenire qualsiasi forma di pregiudizio ed oppressione